Immagine raster e grafica vettoriale. Le differenze fondamentali!

Immagine Raster

Immagine raster

La parola inglese “raster” significa griglia.
In questo tipo di grafica l’immagine è composta da una griglia di punti detti pixel, di forma quadrata, ognuno dei quali rappresenta un colore. I pixel nell’insieme creano una determinata immagine. Il metodo di colore usato più spesso in questo tipo di immagini è l’RGB.

In un immagine raster la risoluzione è il fattore principale. Essa è data dal numero di pixel contenuti in un pollice (2,54 cm) . Il DPI (Dot Per Inch) indica quanti punti vi sono in un pollice. Più alto è il DPI, più alta è la risoluzione dell’immagine e quindi la sua qualità.
Per la stampa lo standard è di 300 dpi mentre per lo schermo sono sufficienti 72 dpi.

Diminuendo la dimensione della foto aumenterà la sua risoluzione, mentre ingrandendola si avrà una risoluzione minore ottenendo il cosiddetto effetto sgranato, perché i pixel diventano visibili.

Le immagini raster possono essere salvate in diversi formati, a seconda del loro utilizzo.
I formati più conosciuti sono 6:

  • Non compressi: file che pesano maggiormente sulla memoria fisica del computer.
    • Raw – “grezzo”, è il file solitamente utilizzato dalle macchine fotografiche per mantenere intatta la qualità di un’immagine.
    • Bmp – Windows Bitmap è veloce da leggere e da modificare ma comporta un maggior peso in termini di byte.
  • Compressi “lossless: dall’inglese “senza perdita”, dunque minor spazio occupato su disco, ma stessa qualità e risoluzione.
    • Png – Portable Network Graphics, uno dei formati compressi più diffusi, pesa poco e mantiene le eventuali trasparenze, è quindi perfetto per il web.
    • Gif – Graphics Interchange Format, utile per la possibilità di creare delle immagini animate.
    • Tiff – Tagged Image File Format, mantiene numerose informazioni importanti anche dopo la compressione, è quindi usato per scanner e stampanti.
  • Compressi “lossy: questi tipi di formato perdono qualità ogni volta che vengono salvati e modificati, non sono adatti al fotoritocco ma sono perfetti per lo scambio di immagini via internet.
    • Jpeg – Joint Photographic Expert Group, il formato più famoso ed utilizzato, crea una potente compressione sul colore che, pur non essendo visibile dall’occhio umano è percepita dalla stampante.

Immagine Vettoriale

Immagine vettoriale

La grafica vettoriale si basa su forme geometriche come punti, linee, curve e poligoni per generare un’immagine, a cui vengono attribuiti colori o effetti. Avendo alla base equazioni matematiche, è possibile ingrandire queste immagini all’infinito senza perdere in alcun modo la risoluzione e la qualità.

Un’importante differenza tra le immagini raster e quelle vettoriali è lo spazio occupato sul disco. Infatti le immagini vettoriali occupano minor spazio di quelle raster perché contengono un numero di informazioni inferiori, rendendo inoltre le modifiche più semplici.

Ogni programma di grafica vettoriale permette il salvataggio in diversi formati a seconda del tipo di utilizzo che si vuole fare dell’immagine, anche se la maggior parte dei software ha un formato personalizzato predefinito, come .dwg per Autocad o .ai per Adobe Illustrator, dunque leggibile solo con il programma utilizzato per creare il file e le versioni successive.

Questi file, essendo vettoriali, conservano tutte le caratteristiche di qualità iniziale e danno la possibilità di modificare all’infinito qualsiasi punto o curva dell’immagine senza perdere qualità.

Conversione

La conversione da immagine vettoriale a immagine raster è semplice, infatti tutti i softwares di grafica vettoriale permettono di salvare ed esportare il file vettoriale in un qualsiasi formato raster.

Un file di salvataggio particolare è il PDF. Esso comprende tutte le informazioni di forme, colori e font contenuti all’interno del file originale e soprattutto ha la caratteristica di non dipendere da nessuna piattaforma o software. Infatti è leggibile (tramite un lettore tipo Adobe Reader) su qualsiasi dispositivo.